sabato 15 gennaio 2011

ALBA DI UN GIULLARE

Niente
Oggi non ho idee. Non ho roba da buttare giù, o roba che mi tiri su.
Rimango con lo sguardo fisso sui quadretti di un quaderno che fanno male agli occhi, come guardare la neve in pieno inverno.
Spengo.
Non faccio caso a cosa ho scritto, probabilmente ora non lo capirei, ma lo conservo per il momento in cui sono certo che lo leggerei.
Direi che quel che faccio è per stare bene, per non aver preoccupazioni di sorta e poi trovare una persona con cui stare bene.
Invece per adesso non leggo queste parole, le canto solo per sentirne il calore. Perchè non c'è nessuno che possa sentire il mio dolore se non lo stronzo che mi esce da qui quando canto una canzone.
Ci sono due persone che convivono in me, distinte e separate come un giullare ed il proprio re. Così come senza l'altro sopravvivono a stento, si uccidono a vicenda per avere il sopravvento.
Questa situazione molto spesso mi fa male e sale letale il dolore di una metamorfosi carnale.
In ogni caso.
Vorrei capire chi sono.
Se sono il re della mia vita, allora voglio il mio cazzo di trono, potercambiare con uno schiocco di dita.
Se invece sono nato e morirò da giullare lascerò quello che di me resta al caso, continuerò a scrivere e cantare col sorriso lucente che mi sorge da sotto il naso.
Perciò.
Poichè non lo so ancora, che inizi la battaglia! Che entrino i leoni! Che si scannino i gladiatori e che il perdente si tolga dai coglioni!
La morte solo potrà dirmi come vivere, come continuare ad avere idee libere. E, si sa, son tutti più felici quando muore un re perchè , sapete, il mio giullare è più forte di me!

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