giovedì 10 febbraio 2011

ALBAviolenta

Il sole nacque violento quella mattina, alle sei.
Lucio si svegliò per andare a lavorare più triste del solito.
Ventitre anni da buttare, passati senza senso, senza mai gioia vera o veri sentimenti provati.
Il nulla avanzava in lui come la sua punto nella periferia, un negativo nel portafogli gli ricordava qualcosa, anche lui sorrise un giorno.
Per un attimo solo.
Sorrise dentro l'anima guardando un'alba così.
Il sole era così tagliente da far male dietro gli occhi, da entrare con gli artigli nel cervello e strappargli un sorriso.
Girò per il mare che nemmeno se ne accorse, voleva tamponare il sole e piangere di felicità, fare incazzare Dio rubandogli un po di luce e continuare a ridere lasciandoci la pelle.
Felice.
Si riprese che era seduto sulla spiaggia rivolto al sole. La sigaretta, che gli aveva bruciato le dita, diceva che era passato molto tempo.
La sua alba violenta era finita da ore e il sole, alto, schiariva la bruma dipinta nei suoi occhi.
E si ritrovò a sorridere, di cuore, senza un motivo, o perlomeno senza un motivo che gli altri potessero capire.
se n'era andato, per poche ore non c'era stato più, Lucio, solo un cuore sorridente, felice di non esistere per un attimo.
Tornò alla macchina.
Purtroppo esisteva ancora.
Foto.

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