giovedì 10 febbraio 2011

LETTERA DI UN SUICIDA

Mia madre mi ha sempre insegnato a non chiedere mai scusa per le mie azioni quando sincere, di non pensare affatto alle condanne o alle conseguenze tristi a cui questo porterà.
Diranno che sei stato una canaglia, un dittatore, un presuntuoso, ma incoerente mai.
Avrai dalla tua parte amici veri e dall'altra vere sfide da affrontare con il cuore nelle mani.
Soltanto i più forti sanno sempre cosa dire innanzi al fato quando volge gli occhi in altre direzioni, io scrivo quel che avrei voluto dire per non esser sopraffatto dalla vita come la intendete voi.
Purtroppo non vedrò mai le stagioni trasformare i giorni in anni e il mio viso resterà giovane in eterno, senza più accusare affanni.
Purtroppo son già vecchio da vent'anni e per questo chiedo scusa perchè la forza di mentire non ce l'ho, su questo foglio lascio la mnia vita convinto come mai che lasciarvi non sarà cosa gradita.
Il tempo mi sarà debitore e debitore sarò io di un dolore che non meritaste mai.
Amici miei, compagni di risate, di poesie all'imbrunire, perdonatemi perchè domani non sarò più qui tra voi, vedrò il cielo sfumare, l'alba mi sarà complice di morte e non mi dovrò più scusare.

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